Assegnazione casa familiare, interesse del figlio e criteri di valutazione
La Corte di Appello di Genova, Sezione III Civile, 2 dicembre 2020, si è recentemente espressa sulla questione dell’assegnazioen della casa familiare nei termini seguenti, segnando di fatto un ribaltamento da più consolidate decisioni.
La Corte ha respinto la domanda di assegnazione alla madre della casa familiare, di proprietà esclusiva del padre di un minore, allorchè il bene sia sovradimensionato alle esigenze di vita del figlio e, in ragione della sua tenerissima età, non possa considerarsi un luogo ove questi abbia acquisito e consolidato abitudini di vita.
Deve essere posto a carico del padre del figlio minore che rientri nella disponibilità della casa già familiare di sua proprietà un contributo mensile tale da assicurare alla madre, oltre al necessario contributo al mantenimento e alle spese straordinarie riguardanti il figlio, la possibilità di reperire un’abitazione confortevole e più idonea al ridotto nucleo familiare.
Recentemente la stessa Suprema Corte di Cassazione, 6 agosto 2020, n. 16739, si era espressa in materia sull’applicazione di più stringenti requisititi di proporzionalità tra le sostanze e le effettive disponibilità di entrambi i genitori.